Vincenzo Della Corte: i sogni del passato, la realtà del presente e le speranze di un roseo e florido futuro artistico.
Conosciamo meglio l’attore e sceneggiatore emergente Vincenzo Della Corte. Nasce a Napoli, classe ’81. Le sue capacità atletiche e fisiche gli permettono di vincere diverse gare a livello nazionale ed internazionale di kick boxing. Una volta però, raggiunto il professionismo, lascia il mondo agonistico, si dedica all’insegnamento per poi uscire di scena. Per questioni lavorative si trasferisce a Pavia, in quel nord tanto lontano che non conosceva, ma che gli permette di avvicinarsi al mondo dello spettacolo grazie ad un corso di introduzione alla TV tenuto da Marco Balestri e Marco Predolin, corso nel quale ha avuto il piacere e l’onore di conoscere Ennio Fantastichini, che l’ha fatto innamorare della recitazione! In quindici anni di carriera non si è fatto mancare nulla, ha iniziato a studiare nel 2004 ed esordisce in “Un posto al sole” il 17/01/2005 (suo primo giorno sul set), puntate andate in onda nel marzo dello stesso anno. Anno che lo vedrà anche in qualche puntata de “La squadra”. Al contrario di molti artisti, Vincenzo parte dalla tv per poi passare all’animazione nei villaggi, a calcare palcoscenici teatrali e dulcis in fundo il cinema, esordendo nel film di Vincenzo Terracciano, in scena con Sergio Catellitto, Iaia Forte e Francesco Di Leva: “Tris di donne e abiti nuziali”. In tv lo ritroveremo ancora nella soap più longeva italiana e di Raitre, così come sarà in “La nuova squadra” recitando col compianto Pietro Taricone, per poi vederlo al fianco di Claudio Amendola, Antonello Fassari e Maurizio Mattioli in “I Cesaroni 5”, partecipazione che gli permette di essere l’anno dopo al fianco di Lino Banfi e Milena Vukotic in “Un medico in famiglia 8”. A tutto questo non può mancare il cinema indipendente, alcune web series e diversi cortometraggi, tra l’altro uno degli ultimi nel quale ha recitato: “Good Food”, lo ha visto diretto da Dario Acocella, prodotto dalla Morol insieme a Gianluca Mech, e che trova nel cast Salvatore Esposito e Giorgio Colangeli. Della Corte recita al fianco (o di fronte visto che interpretava il suo autista) di Justine Mattera. Corto che gli ha permesso di calcare il red carpet del “Roma Film Fest”. Grazie ad Alberto de Venezia e la sua Ipnotica Produzioni, Vincenzo esordisce come sceneggiatore e regista. Ha avuto carta bianca sul cast, nel quale troviamo bravi attori come Salvatore Mazza e Jano Di Gennaro, i cantanti Jonio (Giuseppe Runza) e l’esordiente Miky Russi, ma rullo di tamburi, la protagonista è la bellissima e bravissima Giovanna Rei. La ciliegina sulla torta è il cameo di Massimo Bonetti. Sembra niente male come esordio… Facciamolo però raccontare a lui come è andata che oggi ha deciso di raccontarsi a cuor nudo, lasciando a casa il personaggio e portando a noi solo la persona!
Ciao, raccontaci come sei arrivato a proporre la tua idea in Ipnotica Produzioni…
Intanto, ciao a tutti… Conoscevo Alberto e la sua casa di produzione da qualche anno, avevo infatti già avuto il piacere di lavorare con loro come attore. Un giorno, in ufficio, gli parlai di un soggetto che avevo nel cassetto, gli piacque e mi disse: “Ti affianco una persona per la stesura della sceneggiatura, te lo produco, ma a fare la regia sarai tu!”. Non bastava un pizzicotto per farmi capire che non stavo sognando, soprattutto quando incontro Claudio Fragasso, al quale stavo facendo da spalla ai casting per un suo lavoro e, sceglie la mia sceneggiatura per un suo progetto, permettendo quindi al mio “Amore non è ammore se muta quando scopre mutamenti” di diventare uno degli episodi del suo “Italian Blood Stories”, che vedremo presto al cinema e su una delle piattaforme più importanti a livello mondiale. Mi tremavano le gambe, ma mi sentivo le spalle forti sapendo di avere sul set un cast grandioso e maestranze di altissimo livello con a capo, insieme a Fragasso, il direttore della fotografia Nino Celeste. Il tutto incorniciato da una produzione che facesse sentire tutti a proprio agio.
Leggendo la tua biografia e la tua risposta, i lettori potrebbero pensare che hai una carriera fatta di rose fiori e strade spianate, ma qual è la vera verità, che percorsi hai seguito e, oltre ad aspettare l’uscita del film, come si svolge la tua vita?
Rose fiori e strade spianate sono il sogno di tutti, nel campo che amano, ma senza fatica non si arriva da nessuna parte! L’unico posto in cui “successo” viene prima di “sudore” è il dizionario! Ho studiato principalmente come attore, mai un’accademia, ma ho avuto la fortuna di prendere parte a svariati workshop tenuti da registi e casting director importanti. L’ultima tecnica alla quale mi sono affidato e continuo a studiare è la Tecnica Chubbuck. Sono costretto a fare altri lavori, quelli che per la gente comune vengono definiti “normali”; di sola arte ancora non riesco a vivere. Lavoro come video sorvegliante a Milano, e lavoro come networker per un’azienda che cura il benessere umano. Tutto ciò non mi allontana dai miei sogni, anzi mi permette di seguirli ancor meglio, studiando come e con chi voglio. Come ho già detto, la cosa che mi preme di più è affermarmi come attore ancor più che come sceneggiatore o regista, nonostante in questi due anni, dopo la sceneggiatura di cui abbiamo parlato prima, ne abbia scritte altre quattro: un lungometraggio e tre cortometraggi… Ah, ho scritto anche una webserie. In questo periodo sono impegnato, come attore, in una serie thriller di cui non posso raccontare dettagli per una questione contrattuale, se non che sarò un ex commissario invecchiato di 20anni…
Bene, già tornato sul set dopo il lockdown, siamo contenti di questo e ti auguriamo il meglio anche per questo progetto top secret, ma parlaci delle tue sceneggiature.
Beh, in questi due anni a Milano, la fantasia non è mancata, anche se lo start è stato dato proprio dall’ultimo giorno di set del mio corto, una chiacchierata con i miei attori e un soggetto buttato giù insieme a Salvatore Mazza, soggetto diventato sceneggiatura via skype (abbiamo anticipato lo smart working dovuto però solo alla distanza) insieme a Federico Baldini e Daniele Maiorca. Una commedia, che però tratta un argomento importante come il lavoro e la difficoltà di trovarne uno, ma dove all’interno, troviamo anche storie d’amore, intrecci e, la capacità di reinventarsi: “Pappon’s Agency”. Ho poi scritto e diretto una web serie, attualmente in fase di montaggio: “Bar Stories”, ambientato al Badaboom di Milano. C’è inoltre un cortometraggio su quanto sia importante non distrarsi alla guida con il cellulare, intitolato “Non Rispondere”, cortometraggio già girato ma che però mi piacerebbe riprenderlo in modo migliore e fargli avere più attenzione ai festival, cosa non riuscita in prima lavorazione. Da un’idea di Johnny Longo ho poi scritto “L’inganno”, thriller che tratta temi come mobbing e femminicidio. Con Gianluca Bonucci, invece, ho scritto “Un canotto per due”, gli parlai a telefono del mio soggetto e preso dall’entusiasmo, la sera mi inviò già una bozza, completata poi insieme: una commedia che tratta anch’essa le difficoltà lavorative del nostro paese, che vede i protagonisti della storia voler emigrare proprio in quei paesi da dove solitamente arrivano gli emigranti in Italia. Non finisce qui, ultimamente sono impegnato anche con la scrittura di un nuovo film, una commedia romantica della quale però, per scaramanzia, preferisco ancora non dire nulla, una cosa è certa, mi impegnerò a trovare produttori pronti, come Alberto De Venezia a darmi fiducia e realizzare insieme i miei scritti, ma che per i quali non mi interessa tanto firmare la regia quanto mi venga dato il ruolo che mi scrivo!
Approfitto della tua trasparenza per un’ultima domanda… anzi, due: Oltre a tutto quello che ci hai raccontato, sei mai stato deluso lungo il percorso dei tuoi sogni, ma non parlo di delusioni professionali, quanto di quelle umane e personali e, hai un ulteriore sogno nel cassetto?
Sai, in 16 anni non ho mai smesso di sgomitare, senza però fare le scarpe a nessuno, mi sono fidato spesso delle persone sbagliate, e altrettante le ho aiutate, ho aperto la mia casa a tutti per poi vederli sparire, ho aiutato a distribuire film a una persona disperata perché non ci riusciva e non ho mai ricevuto un grazie, se non una serie di promesse mai mantenute… Ma non mi pento del bene che ho fatto nel mio piccolo… Per quanto riguarda ulteriori sogni… Ne ho solo uno: affermarmi e vivere di questo lavoro! Comincerò col tornare presto a vivere a Roma e intraprendere alcuni progetti con Massimiliano Buzzanca. Spero poi di tornare a Napoli, prima o poi, e recitare in qualche serie o film non solo come figurazione speciale o piccolo ruolo. La ciliegina sulla torta sarebbe poi calcare almeno una volta il blue carpet del Giffoni Film Festival.
Bene, “Gomorra” e “Un posto al sole” e “Giffoni” sono stati avvisati.
Nell’augurare a Vincenzo la realizzazione del suo sogno, Vi invitiamo a seguirlo sui social, a partire da instagram, dove lo troverete come @vincedellacorte.
Grazie per averci letto, e alla prossima intervista.