la cantautrice goodmess lancia il suo primo singolo intitolato goodbye.
Il brano è un’analisi critica e introspettiva dell’artista in merito all’allontanamento delle persone care e al senso di colpa che ne consegue fino alla realizzazione finale che, a volte, dire addio è la cosa giusta.
goodbye è il primo singolo del progetto musicale di goodmess, nato dalla necessità di esprimere le emozioni che non riesce a tirare fuori in nessun altro modo. La cantautrice descrive la sua musica come una terapia caotica, un disordine buono per comunicare e ricostruirsi. In seguito alla scomparsa di una persona cara, goodmess ha smesso di cantare per un anno. Anno in cui si è sentita persa e in uno stato di apatia. La musica l’ha risollevata e aiutata e ora è pronta a condividere la sua prima “seduta di terapia musicale” con il pubblico. Il singolo, prodotto da Kenji (www.kenjiproductions.com), si presenta con un forte carattere R&B dai risvolti dark e rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo del percorso creativo dell’artista. L’obiettivo è trasmettere alle persone lo stesso senso di liberazione e rinascita da lei stessa sperimentato in fase di scrittura.
LA PAROLA ALL’ARTISTA: “Anni fa mi sono allontanata dalla musica, mi sono persa e dato lo stato di apatia in cui mi trovavo, neanche mi importava. Ricominciare a cantare è stata la miglior decisione che abbia mai preso. goodbye rappresenta il lungo processo mentale che ho dovuto affrontare per superare la rottura di alcuni legami, che mi ha aiutata a realizzare che a volte dire addio è la cosa giusta.”
BIO
Giulia Pinna, nata a Cagliari nel 1997, è appassionata di musica fin da piccola e vive la sua prima esperienza canora a 12 anni presso il Teatro Lirico di Cagliari, esperienza che la spinge a iniziare a studiare canto moderno a 17 anni. Decide di dedicarsi alla propria musica nel 2018 con il nome goodmess. Le sue influenze musicali includono l’R&B e il soul, il pop, la musica elettronica e l’hip hop. Il brano “goodbye” sarà il singolo d’esordio, in uscita il 15 Maggio 2023.
